Restauro della Tomba Romana ‘La Guardiola’ – Taormina
La Tomba Romana “La Guardiola” costituisce un importante monumento funerario situato nel giardino dell’Hotel Villa Fiorita a Taormina, in Sicilia. Questa tomba a camera, risalente al I secolo d.C., fa parte di un complesso sepolcrale più ampio che si estendeva lungo un percorso di epoca romana. In questa zona erano presenti abitazioni di notevole pregio, come le domus di Villa San Pancrazio e di Porta Pasquale.
Il progetto di restauro, è stato avviato grazie alla collaborazione tra l’ente pubblico preposto alla tutela e la proprietà privata. L’obiettivo principale è garantire la conservazione, la valorizzazione e la fruizione di questo prezioso patrimonio culturale siciliano.
La tomba “La Guardiola” rappresenta un significativo contributo al patrimonio storico-archeologico della regione e testimonia l’importanza della sinergia tra settori pubblici e privati nella salvaguardia del nostro passato.
Intervento di restauro
Dopo un attenta indagine visiva ed una precisa documentazione fotografica si è passati alla prima fase dell’intervento di restauro, che consiste nel ristabilire parzialmente la coesione (pre-consolidamento) mediante impregnazione, per mezzo di pennelli, siringhe e pipette.
La fase successiva è stata caratterizzata dal ripristino di due delle tre nicchie chiuse e la rimozione sia di depositi superficiali parzialmente aderenti (quali terriccio, guano etc.) con acqua, spruzzatori, pennelli, spazzole e spugne, sia la rimozione di depositi coerenti di notevole spessore quali croste nere o strati carbonatati con mezzi meccanici manuali e/o con strumentazioni di precisione.
In seguito si è passati alla pulitura delle superfici intonacate, in pietra o in laterizio, mediante uso di spazzole di saggina e acqua demineralizzata nebulizzata.
La fase seguente è stata la disinfezione da colonie di microrganismi autotrofi o/e eterotrofi mediante applicazione di biocida e successiva rimozione meccanica e risciacquo.
Poi si è passati alla integrazione di parti mancanti di pietra al fine di restituire unità di lettura all’opera e anche alla ricostruzione di parti architettoniche o decorative strutturalmente necessarie alla conservazione.
A seguire sono state fatte delle micro-stuccature con malta nei casi di esfoliazione, micro-fratturazione, microfessurazione, scagliatura e pitting, per impedire o rallentare l’accesso dell’acqua piovana e/o dell’umidità atmosferica.
Per concludere è stato fatto un reintegro pittorico a velatura mediante acqua di calce pigmentata, per armonizzare le superfici e tonalizzare le cromie già esistenti.
