Caro materiali: la crisi del settore edilizio non ha tregua
Il caro materiali continua a persistere in quella che ormai sembra una situazione con cui convivere. Le imprese edili sono con le spalle al muro, nonostante l’intervento dello Stato attraverso l’emanazione del Decreto Sostegni-Ter e del Decreto Energia. I Fondi per le compensazioni dei prezzi, che offrono i due decreti, non bastano per tranquillizzare e far lavorare con serenità un settore gravemente colpito come quello dell’edilizia e non rimane che cercare nuove soluzioni per affrontare questa ennesima crisi.
Ad essere penalizzati maggiormente dal caro materiali sono le imprese edili, sia per quanto riguarda i progetti in corso d’opera sia per quanto riguarda la partecipazione a nuove gare.
Il caro materiali scoraggia un settore che da sempre ha come punto di forza quello dello sviluppo territoriale e che rischia quindi di rimanere immobilizzato e arretrato.
Il modello di istanza lanciato da ANCE
L’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) ha redatto un nuovo modello di istanza per richiedere alle stazioni appaltanti una forma di tutela contro l’aumento dei prezzi dei materiali.
Dietro questa nuova istanza c’è alla base l’art.1256 del Codice Civile che riportiamo di seguito:
“L’obbligazione si estingue quando, per una causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa impossibile. Se l’impossibilità è solo temporanea, il debitore, finche’ essa perdura, non è responsabile del ritardo nell’adempimento. Tuttavia, l’obbligazione si estingue se l’impossibilità perdura fino a quando, in relazione al titolo dell’obbligazione o alla natura dell’oggetto, il debitore non può più essere ritenuto obbligato a eseguire la prestazione ovvero il creditore non ha più interesse a conseguirla.”
Quali sono le soluzioni proposte dal Ministero delle infrastrutture?
Attraverso un comunicato, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) ha diffuso la notizia che da venerdì 13 maggio è possibile usufruire della nuova piattaforma per richiedere l’accesso al Fondo per l’adeguamento dei prezzi dei materiali da costruzione. Il sito da visitare, destinato alle Stazioni Appaltanti che intendono fare richiesta è compensazioneprezzi.mit.gov.it e sarà attivo fino al 27 giugno 2022.
Il Mims, su base semestrale, emanerà un decreto che monitora le variazione di prezzo superiori all’8%. Questi decreti permettono di avere una prova concreta dell’innalzamento ingiustificato dei prezzi dei materiali e su questa base è possibile richiedere delle compensazioni che cercano di arginare questo fenomeno scorretto.
Gli incrementi più consistenti del 2021 hanno colpito i seguenti materiali:
- Nastri d’acciaio per barriere stradali (incremento del 76% nel primo semestre del 2021 e del 114% nel secondo semestre);
- Legname (incremento del 22% nel primo semestre del 2021 e del 78% nel secondo);
- Lamiere in acciaio Corten (+50% nel primo semestre del 2021 e +84% nel secondo);
- Bitume (aumento del prezzo del 18% nel primo semestre del 2021 e +36% nel secondo).
Una situazione che, senza dubbio, ostacola il lavoro delle imprese edili, con ripercussioni su tutto il settore edilizio.
Il caro materiali continua a persistere in quella che ormai sembra una situazione con cui convivere. Le imprese edili sono con le spalle al muro, nonostante l’intervento dello Stato attraverso l’emanazione del Decreto Sostegni-Ter e del Decreto Energia.